L’opera analizza il tema dei riflessi che l’incessante progresso tecnologico determina sulla qualità della vita umana e sull’allungamento delle prospettive di vita, imponendo la necessità di interpretare secondo criteri innovativi categorie giuridiche tradizionali: le conquiste nel campo della tecnologia e della scienza medica ampliano i confini dei diritti classici della personalità, attraverso la individuazione di figure giuridiche soggettive, affiancando al diritto alla riservatezza personale il diritto alla riservatezza tecnologica, al diritto alla identità personale il diritto alla identità genetica, al diritto alla libertà personale il diritto all’autodeterminazione sanitaria.
Nel volume, particolare importanza assume il tema dei limiti del consenso medico informato, sotto il profilo dei riflessi penali – in relazione alla rilevanza degli atti di intervento medico eseguiti senza il consenso del paziente – nonché in ordine alla problematica inerente la possibilità del rifiuto alle cure mediche espresso dal soggetto interessato.
L’opera offre, infine, un ampio panorama delle posizioni dottrinarie e giurisprudenziali assunte sul tema dell’eutanasia e del testamento biologico, individuando le prospettive giuridiche possibili, tenendo conto dell’esigenza di superamento e contemperamento delle contrapposte esigenze umane, etiche e religiose che si contendono il campo.
PIANO DELL’OPERA
- La dignità umana come strumento di difesa della vita e dell’integrità fisica dell’individuo
- La dignità umana e il rapporto medico-paziente: il consenso informato
- La rilevanza penale del consenso informato
- Il difficile accertamento della responsabilità medica nei giudizi penali e civili
- Dignità e autonomia nelle scelte di fine vita